domenica 7 giugno 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
I contenuti di questo blog sono pubblicati sotto una Licenza Creative Commons. Se riprodotti altrove, la loro paternità deve essere attribuita specificando il titolo di questo blog e inserendo un link alla sua home page o al post originale. |
Ottima!
RispondiEliminaUna carina che ho letto tra i commenti a questa notizia: forse si riferiva al cromosoma Y (giustamente, visto che è proprio quello dei maschi).
RispondiEliminaHa ragione Jurgen: nei nostri tempi basta citare a caso qualche parola scientifica alla rinfusa, senza necessità di spiegare, per essere convinti (o convincere?) di aver espresso un concetto profondo. Questo stesso atteggiamento è del resto una manifestazione di partenogenesi della supersimmetria in un contesto di evoluzione convergente...
E' comunque curioso che la Chiesa avverta il bisogno di scippare termini e concetti alla scienza per supportare le proprie argomentazioni metafisiche. E' una implicita ammissione che la teologia da sola non è sufficiente, il che mi pare un buon segno: mostra che sentono come non mai il fiato della ragione sul collo.
RispondiElimina...prematurata come se fosse Antani, ma con scappellamento a destra.
RispondiEliminaENTJ, la teologia ha sempre fregato pezzi di ragione per auto determinarsi.
RispondiEliminaNemmeno credo che ci sarebbe stato bisogno di teologia senza un certo affinarsi della logica.
@asm
RispondiEliminaCredo ci sia del vero in quello che dici. Il trionfo medievale della teologia e delle teorie a tavolino ha le sue radici in una fiducia illimitata nel potere della logica (anche in barba all'evidenza fisica). Poi fortunatamente è arrivato Galileo, anche se a quanto pare non tutti se ne sono accorti.
Già, forse Galileo e persone come lui hanno avuto il gran merito di insinuare il dubbio. Credo che il dubbio sia la base del sapere scientifico, la reale differenza tra teologia e scienza.
RispondiEliminaDi fronte a questa visione delle cose, la teologia ha un'arma letale: la fede. La fede è una specie di concetto che si ripresenta ogni volta che la "ragione" teologica va in difficoltà.
Paradossalmente, la teologia è più coerente, perché meno paradossale (visto che spiega i paradossi col mistero divino). La scienza entra nel paradosso piuttosto spesso: "Io non mento".
Forse, la vera conoscenza è "paradossabile" e mai spiegabile fino in fondo.
Quindi, finché si ragiona di assoluti la teologia la vedo che si regge ancora in piedi, quando si va nel particolare, però, gli va tutto a puttante (nel particolare non è che la teologia sa, ad esempio, come si costruisce una lampadina...).
asm
La ragione limita l'uomo. :P
RispondiElimina