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martedì 13 gennaio 2009

Carnevalate

GRAZIE ALL'UAAR, ANCHE A GENOVA VI SARANNO I BUS ATEI. MONSIGNOR RAVASI L'HA SUBITO DEFINITA UNA CARNEVALATA. BEH, SE SEI ABITUATO AD ANDARE IN GIRO IN GONNA, MITRIA E BASTONE CERTO DI CARNEVALATE TE NE INTENDI.

4 commenti:

  1. ben detto :)
    chissa' se li vedremo mai

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  2. Io sono curiosissimo di vedere che succede, se a Febbraio partono. Stasera il TG5 era già appecoronato, Mimun ha fatto il "panino": prima la vecchia bacchettona, poi alcuni tizi tiepidamente tolleranti e infine ha calato l'asso: Bagnasco in persona.

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  3. Premesso che a me non fa per niente impazzire l'idea di scrivere sugli autobus che Dio non esiste (mettendo al centro l'a-teismo), devo dire che la parte più interessante è vedere le reazioni che provoca: il Tg2 non ha fatto nemmeno il panino, ma semplicemente dopo una breve e asciutta cronaca della cosa ha mostrato un solo eminente parere del solito scrittore che non ha avuto di meglio da fare che richiamare lo stalinismo (quindi secondo la stessa logica devo dedurre che tutte le altre tirannie o stragi di massa della storia, nessuna esclusa, siano state direttamente causate dalla credenza nell'esistenza di Dio: vedi seguito).

    Curiosa la chiosa finale: tutte le popolazioni avrebbero avuto la credenza in qualche dio (tutte?), anche se magari diverso. Nessun imbarazzo quindi nel constatare che ci siano mille deismi e un milione di ateismi; nel fatto che Dio ha da sempre infinite e mutevoli facce, qualità e qualifiche.

    Il che mi porta direttamente alla mia osservazione finale. Sociologicamente interessante che ormai più nessuno entri nel merito della risposta alla domanda (quella stimolata dalla campagna): "ma Dio esiste?" L'unico punto su cui ci si focalizza è diventato, anche da parte di chi si oppone ai vari ateismi, la differenza presunta tra un mondo con e uno senza tale credenza. Non c'è più nemmeno il tentativo arcaico, spesso, di andare oltre, di rispondere alla domanda: come nella consapevolezza o della indimistrabilità della tesi o peggio ancora della insussistenza del proprio stesso credo, la cui unica ragion d'essere è nelle sue presupposte conseguenze sociali. Insomma, un Dio moderno in tutto e per tutto pascalliano.

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  4. @Paolo
    Hai perfettamente ragione, per molti questo dibattito non si basa minimamente sul tentativo di rispondere a una domanda, ma solo di esprimere un voto. Quasi nessuno entra nel merito, pare sia sufficiente schierarsi tra favorevoli e contrari.

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