domenica 14 dicembre 2008
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...sì ma poi, come il tetto del budget, diventa difficile fermarsi...
RispondiEliminaSenza contare che poi, conoscendo gli appalti in Italia, la linea avrà sicuramente qualche magagna e si finirà con il mettere il TAV in garage finché non aggiusteranno i binari...
RispondiElimina..chi se l'è presa la differenza?
RispondiElimina@Adriano
RispondiEliminaTutti. Nel senso che il modello di contratto adottato per pagare chi ha eseguito i lavori non è "a risultato" ma "a rimborso". Usando le parole pittoresche ma chiare di Di Pietro: ti pago per quanto spendi. E più spendi, più ti pago.
E'una forma di contratto che gli enti pubblici non applicano più neanche nei programmi di ricerca e sviluppo, in cui il rischio di non farcela nei costi e nei tempi stabiliti è alto (te lo dice uno che di bagni di sangue sui programmi di ricerca ne ha visto qualcuno). E qui non c'era mica da inventare nulla, solo costruire binari, attività pianificabile e dai costi predicibili al centesimo.
..già...grandi imprenditori di sta m-
RispondiElimina"ti pago per quanto spendi"
RispondiEliminaQuindi un domani su qualche linea in Italia potremmo aspettarci binari in oro massiccio...?