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mercoledì 2 settembre 2009

Il suono di una sola mano

IL PAPA OGGI: DIO PERSEGUE LE COLPE E TUTTAVIA PROTEGGE I PECCATORI. SEMBRA UN INDOVINELLO ZEN, SE CREDI DI CAPIRLO SIGNIFICA CHE NON L'HAI CAPITO. ACCIDENTI JURGEN, SONO IN LOOP. VACCI PIANO NIELS, TI SI STANNO GONFIANDO LE VENE SULLE TEMPIE.

12 commenti:

  1. ahahahahahahahahah grande!!! e bentornato ;)

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  2. E' una distinzione importante tra "identità" e "comportamento". E' come dire che un maestro corregge l'errore dello studente proteggendone però la persona. "Hai" sbagliato e non: "sei" sbagliato. Se anche solo questa innovazione venisse apportata nel sistema scolastico avremmo studenti più felici e preparati.

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  3. @Koteko: grazie!

    @Giangio: no, mi manca, dovrò cercarlo. Consigliabile?

    @Adriano: la tua spiegazione non mi convince. Nota che Ratzinger (che non è uno che usa i verbi a caso) ha usato il verbo "perseguire", non "correggere". Verbo applicabile alle persone, quindi, non alle colpe o agli errori.

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  4. Si può anche perseguire un obiettivo. Non è relativo alle persone.

    Quello che ha detto Ratzinger e la tua risposta contengono due interessanti lezioni per tutti.

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  5. Ma sbaglio o tra uno studente che impara e un omicida c'è un po' di differenza?

    Mica scrivere 2+2=5 è una colpa...

    Dai...

    viandante
    affettatisumisura

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  6. Adriano: "Si può anche perseguire un obiettivo. Non è relativo alle persone".

    Ratzinger (come riportato da Niels): "Dio persegue le colpe".

    Adriano, vuoi dire che si potrebbe interpretare che - secondo Ratzinger - Dio anela alle colpe? Un'altra interessante lezione per tutti.

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  7. @Anonimo

    Ci sono anche studenti omicidi. Tu fai ora un discorso su cosa è una colpa e cosa no. Mi apre un altro filone.
    Io rilevo una distinzione tra quello che una persona "è" e quello che una persona "fa".

    Un comportamento non conforme al modello del mondo condiviso da un gruppo (colpa? errore? devianza? illegalita?) va distinto dalla persona (identità, ciò che la persona è) che lo attua.

    Uno studente scrive 2+2=5, se gli dico che l'insieme dei segni non è conforme al modello algebrico dei numeri naturali e che è corretto scrivere 2+2=4, va bene. Se gli dico che è un pirla perchè scrive 2+2=5, rischio un'associazione che non porta a nulla di buono.

    @Paolo

    La mia osservazione è che perseguire, anche nel significato di dare la caccia insistentemente, non necessariamente si applica alle persone. Tu invece cambi il verbo da "perseguire" ad "anelare". Nessuna lezione, sorry.

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  8. @ Adriano

    Eh no scusa, non ci provare! sei tu che hai usato il verbo perseguire con un'altra accezione (io l'ho meramente rimarcato). Il verbo "perseguire" si scrive nello stesso modo ma può voler dire almeno ben quattro cose diverse ("cercare di conseguire", "fare oggetto di un’azione penale", "perseguitare", "proseguire"), due delle quali (nettamente antitetiche) fanno al caso nostro.

    Quando è usato da Ratzinger si è sino ad ora assunto che esso vada inteso come sinonimo di "perseguitare". Tu hai obiettato che il verbo perseguire può essere applicato a cose inanimate, facendo l'esempio di "preseguire un obiettivo": che non vuole affatto dire "perseguitare un obiettivo", come pretendi di far implicitamnte intendere, ma fa riferimento ad un'altra accezione del verbo (cercare di raggiungere, cercare di conseguire). Il fatto che si scriva allo stesso modo, come la parola "parabola" (e.g., "non è vero come sostieni tu che le parabole non possano insegnarci nulla sul mondo intorno a noi, perché le parabole consentono di ricevere le trasmissioni sui documentari"), è un puro accidente linguistico.

    Ora, se tu vuoi perseverare nel tuo esempio "perseguire un obiettivo" che si traduce in "cercare di raggiungere un obiettivo", devi ammettere che Ratzinger intedeva dire "Dio cerca di raggiungere la colpa". Oppure puoi convenire che Ratzinger intendesse "Dio perseguita la colpa", ma allora devi trovarti un altro esempio perché "perseguire un obiettivo" non vuole dire "perseguitare un obiettivo" (o vuoi per caso sostenere questo?), ma l'esatto opposto, ed è quindi un esempio privo integralmente di attinenza.

    Detto ciò, rimarco il fatto che non voglio assolutamente negare a priori che il verbo perseguire, nella accezione di "perseguitare", non possa anche applicarsi a cose inanimate. Però ci è necessario un nuovo esempio.

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  9. L'esistenza di interpretazioni divergenti costituisce la migliore dimostrazione che Ratzinger è stato maestro di ambiguità nel dire la frase che ha detto.

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  10. Prima mi dici che la colpa dipende dal contesto di riferimento (è questo che volevi dire?), poi che una cosa è essere e l'altra è fare, poi riprendi il mio esempio e dici che trattare male l'allievo non porta a nulla di buono.

    Io in tutto questo non riesco a vedere la connessione tra colpa e cattivo allievo, tra peccatore e cattivo allievo, tra Dio, colpa e cattivo allievo.

    viandante

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  11. @ ENTJ

    "Ambiguo"? Chi? Ratzinger? Ma no, ma che dici. Senza il bisogno di fare una frettolosa apologetica di quello che egli dice, non posso che dire che non c'è motivo di dubitare che non si possa dire che quello che dici è falso.

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