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venerdì 13 marzo 2009

Da qualunque parte stiate

BERLUSCONI DÀ DEL CATTOCOMUNISTA A FRANCESCHINI. E FRANCESCHINI DÀ DEL CLERICOFASCISTA A BERLUSCONI. DA QUALUNQUE PARTE STIATE, NOI SIAMO CON VOI.

11 commenti:

  1. ahahahah
    sì esatto!
    stavolta avevano ragione tutti e due!

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  2. Segni di miglioramento: in entrambi i casi l'elemento connotativo religioso viene usato per attaccare l'avversario.

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  3. A me quello che fa ridere è sentire Berlusconi dare del comunista agli altri, la verità è che il PDL è più comunista del PD. Ma questo non l'abbiamo ancora capito, perché ci si ferma ai nomi e alla forma e non ai fatti.

    Alessio

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  4. @Paolo
    Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, hai ragione. Bisogna comunque prendere atto che ormai in Italia, a parte i radicali, confluiti peraltro nel PD, non esiste un singolo partito che possa essere definito laico.

    @Viandante
    E' la politica delle etichette prive di contenuto. La corsa è a chi si appropria per primo dell'etichetta buona, non importa con che significati la voglia riempire. Guardiamo per esempio l'etichetta "libertà" nel nome del PDL (libertà di chi?). O l'etichetta "democrazia" nel PD (dove sono finite le primarie?).

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  5. Ah entj, sulla democrazia del PD mi tocchi un tasto dolente. Tra le varie minchiate che ho scritto, c'è un post nel mio blog con titolo "scongressamente" che è la cronaca di un giorno di congresso di GD. GD sta per giovani democratici che è la parte giovanile del PD. Leggilo se ti va, ti accenno solo che un partito giovanile con età massima di 29 anni avrà un segretario di 30.

    Purtroppo, al di là di tutto, la speranza nel PD è l'unica cosa che ci rimane.

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  6. @ Viandante:
    "un partito giovanile con età massima di 29 anni avrà un segretario di 30."

    Questa mi ha fatto tornare in mente tempi lontani, quando Walter Zenga era fuori quota e capitano della nazionale Under 21. :-)

    @ ENTJ:
    "non esiste un singolo partito che possa essere definito laico."

    Curioso fenomeno, effettivamente, anche alla luce del fatto che abbiamo sotto gli occhi, per fare due esempi, il successo di un partito laico nella cattolicissima Sppagna, e di Obama in un paese a ben più alta percentuale di credenti dell'Italia. L'Italia è probabilmente più atea di entrambi quei paesi, eppure i politici remano sempre più decisi controcorrente. La sinistra che corre ad acchiappare i voti non già dei credenti in generale, ma degli integralisti in particolare (che poi sono già conservatori di destra di per sé e non li voteranno mai), è un altro degli innumerevoli misteri della sinistra italiana.

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  7. @Viandante
    Grazie della segnalazione, mi sono fatto due risate sul tuo blog! Sui trentenni che sono già vecchio però ci andrei cauto: considerato che attualmente l'età media in parlamento supera i cinquanta, direi che un partito di trentenni sarebbe già oltre ogni immaginazione.

    @Paolo
    Noti un fenomeno importante e sottovalutato: in Italia c'è un fortissimo sbilanciamento tra il livello di religiosità nella popolazione reale e nella politica. Da un lato abbiamo un paese secolarizzato, sostanzialmente in linea con le altre democrazie dell'Europa occidentale. Dall'altro, una classe politica asservita al Vaticano e una conseguente visibilità mediatica della religione assolutamente sproporzionata.
    Personalmente non ho ancora capito l'esatta posizione di tale frattura. Tendo a pensare che si trovi sul confine tra pubblico e privato. Quasi tutti, compresi molti politici cattolici, conducono un'esistenza in cui la religione è ininfluente: lo vediamo di tanto in tanto dai gossip sulle loro vite private. Poi però quando si tratta di parlare "a nome del paese", o preoccuparsi "degli altri" scatta il meccanismo dell'ipocrisia e tutti improvvisamente diventano baciapile. E purtroppo è un meccanismo che non riguarda solo i politici, personalmente l'ho riscontrato in molte persone comuni. Un po' come quelli che sono contrari alle canne ma ammettono di fumarle, o che difendono la "famiglia tradizionale" e sono pluridivorziati.
    Che gente, 'sti italiani...

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  8. Vedete, l'età conta, eccome se conta. Un partito di giovani è un'idea, quindi un segretario di 30 anni in questo partito è una contraddizione. Le contraddizioni accettate in questo modo aprono la strada a ragionamenti di puro profitto personale. Ah, poi questo trentenne era l'unico candidato...

    Sulla chiesa, credo che quello che attiri di più sia l'assolutismo delle posizioni clericali. Credo che i politici vogliano imporre ad un paese di anarchici com l'Italia un modo di ragionare che ci priva della libertà a priori. Libertà di criticare, di volere, di fare sesso, di essere liberi, etc.. Questa è la cosa che più piace ai nostri politici perché genera potere incondizionato.

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  9. @ ENTJ

    In effetti uno potrebbe anche chiedersi se un fattore nella riscoperta del clericalismo puramente di facciata lo giochi la ricerca spasmodica di un'identità fittizia di fronte al nuovissimo (per l'Italia) fenomeno di una entrata in una dimensione multiculturale. Della serie: noi italiani (che non abbiamo mai percepito di avere un'identità riconoscibile) cosa possiamo dire (agli altri e a noi stessi) di essere? "Ah, giusto, noi siamo cattolici". Insomma, a proposito di etichette.

    A proposito di pubblico e privato: ho tastato con mano il fenomeno, dato che una persona molto credente di mia conoscenza, al mio fargli notare che il politico "difensore della cristianità" di turno (sua primaria missione politica di fatto, anche nel nome del partito) non fosse coerente vista la sua vita privata, mi rispose che per un politico non lo riteneeva importante essere coerente, e quel che contava era cosa decideva di fare nel pubblico e non nel privato. La mia logica, con ogni sforzo, non arriva a comprendere: da un lato la religione la si vuole talmente permeante da dover dettare le regole valide per tutti, dall'altro chi si dice cristiano può legittimamente e liberamente vivere da ateo.

    @ Viandante
    Ah ah, quando ho letto che il trentenne di cui sopra era l'unico candidato ho riso di gusto.

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