martedì 27 gennaio 2009
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Premesso che la battuta finale è molto gustosa (bravo come al solito ENTJ!). Devo essere sincero ed ammettere che non ho la più vaga idea di che cosa volesse dire Riotta. Come prima cosa le tre affermazioni mi sembrano tutte sconnesse l'una dall'altra: siamo in assenza totale di nessi logici espliciti che le leghino tra di loro. Faccio uno sforzo pensando che forse Riotta mi è superiore e ve ne siano di impliciti: ma allora sono costretto ad ammettere di non avere neanche la fantasia di Riotta.
RispondiEliminaNon mi resta che analizzarle separatamente:
A. Diversità di contenuti non manca di certo (a differenza del mezzo televisivo, aggiungerei): per cui chi ha voglia di scegliere tra tenebre e luce, a proprio piacimento, è libero di farlo, a favore delle une o delle altre.
B. Sulla seconda abbiamo un non sequitur, una falsa dicotomia: una differenza tra bene e male possiamo tranquillamente asserire (o solo postulare) che esista, ma non per questo siamo autorizzati né costretti ad assumere che sia discernibile attraverso proclami assoluti piuttosto che (socraticamente) per approssimazioni successive; né siamo autorizzati ad assumere che bene e male siano inscindibili dalle circostanze particolari e quindi relative (uccidere è un male, tranne quando il tuo oppositore ha un dito sul pulsante fine di mondo).
C. Non ho idea di che cosa voglia dire. Se la tua macchina è in panne, non hai telefonino, sei lontano dalla civiltà, e c'è un asino lì vicino ritengo che sia cosa intelligentissima trascinare la macchina con l'asino. Ma ecco, ci sono cascato: ho fatto la classica obiezione dello scellerato relativista, e capisco che relativizzare la proposizione del Maestro Riotta sia peccato da confessionale.
@Paolo
RispondiEliminaElegante il tuo sforzo di scomporre le argomentazioni di Riotta concedendogli il beneficio di inventario su ciascuna, ma secondo me la situazione è molto più semplice di così. L'hanno invitato ad un convegno sui rapporti tra Chiesa e Internet e lui ha detto esattamente ciò che ci si aspetta dal direttore del TG più clericale d'Italia: Internet è un caos anarchico in cui si trova tutto e il contrario di tutto (e aggiungo: per fortuna!), quindi il dovere dei bravi cattolici è di filtrare via (e chi decide il filtro? leggi: censurare) quello che non è conforme alla loro visione del mondo.
@ ENTJ
RispondiEliminaOhibò, ignoravo il contesto: la cosa si fa più inquietante.
Contesto però che il TG1 sia il "TG più clericale d'Italia": vedo molto meglio il TG2 (specialmente se pensiamo a certe rubriche, tipo Mizar). Dico questo non però per svilire il TG1 e mortificare Riotta: potremmo comunque assegnargli la palma di "TG più reclinato d'Italia". Tanto per illustrare il mio punto con un esempio: se fosse stato invitato dall'Uaar, e se i proclami dell'Uaar in Italia dettassero l'agenda politica, Riotta avrebbe probabilmente affermato l'opposto (tra cui un ipotetico: "dobbiamo distinguere tra la ragione e le tenebre").
Lui di sicuro è il male!!!
RispondiEliminahttp://cristianbelcastro.blogspot.com
Un po' come stanno trascinando anche l'Italia...
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