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giovedì 15 gennaio 2009

Desiderare di non desiderare

IL PAPA DURANTE UN DISCORSO ALLA CAPPELLA SISTINA: I FIGLI NON SONO PROPRIETÀ DEI GENITORI. E NON NE DEVONO RIFLETTERE I DESIDERI, PERCIÒ QUANDO LI SI BATTEZZA NON SI FA LORO VIOLENZA. CHI C'ERA AD ASCOLTARLO ALLA CAPPELLA SISTINA? CENTINAIA DI GENITORI CHE DESIDERAVANO FARGLI BATTEZZARE I FIGLI.
Il testo di questa striscia è di Paolo De Gregorio.

6 commenti:

  1. Sono perplesso su un punto: ma se i figli NON SONO proprietà dei genitori, portarli in chiesa e battezzarli senza il loro esplicito permesso, non è sequestro di persona, circonvenzione d'incapace, abuso di minore?...

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  2. Ima

    Come ispiratore della striscia mi sento di dover dire la mia (come se non la dicessi sempre ... ;-)): sono ancora dell'idea che nell'educazione dei figli i genitori siano fondamentalmente liberi. Del resto la tua obiezione finirebbe per doversi applicare anche con Babbo Natale, il che renderebbe le conseguenze un po' ridicole.

    Direi che sarebbe bene non esagerare. La mia obiezione riguardava il fatto che il battesimo di un bimbo piccolo rispecchia più un desiderio del genitore che altro. Ma questo (che è un giudizio di qualità e di merito e non di legittimità) non vuol dire che vada vietato ai genitori di educare un figlio secondo i propri desideri: anche nell'ipotesi che si commettessero errori, lo trovo sempre meglio che una istituzionalizzazione d'ufficio e di massa di tutti i bambini, con conseguente omologazione orwelliana.

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  3. @Paolo: tu prendi troppo sul serio le mie parole, più di quanto io stesso faccia...
    La mia è esagerazione ironica, non certo una seria critica al potere educativo dei genitori.
    Se non li educano loro i propri figli, chi lo deve fare? Io non di certo. Se li vogliono battezzare, che facciano pure; male non fa. Tanto se il bimbo, una volta raggiunta la maggiore età, decidesse di non credere nel dio che gli è stato "imposto", dubito che dia un qualche valore al battesimo "subìto".
    In ogni caso non associerei necessariamente (come abitualmente si fa) lk'idea di "educazione religiosa" con quello di "buona educazione".
    Comunque non sono certo queste le violenze che vengono inflitte.

    Personalmente non credo che sia socialmente proficuo imprintare i giovani con dogmi di qualsivoglia origine; più costruttivo sarebbe incentivare il dubbio come fonte di curiosità, ricerca e scoperta, al fine di sviluppare nell'individuo un proprio punto di vista, che sia la base solida per le convinzioni dei singoli, senza così dover aderire a modelli "preconfezionati".

    Come al solito, l'argomento religioso è quello che suscita le discussioni più serie e strutturate. Prova a chiederti perché...

    In ogni caso rispetto ogni posizione (e non mi riferisco al sesso - non solo).

    CIAO!

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  4. Capita a fagiolo questa notizia di cui riporto il link:
    http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Evidenziate_le_basi_neurologiche_del_conformismo/1334428

    Di nuovo tanti salumi a tutti!

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  5. IMALATIDIMENTE dice: "Comunque non sono certo queste le violenze che vengono inflitte."
    Mah, il battesimo in sè no, alla fine sei piccolo, perdi una giornata, non te ne rendi neanche conto. Ma la messa, tutte le domeniche... penso che avrei potuto imparare una lingua straniera se fossi stato a casa tutte le domeniche, oppure la tabella chimica degli elementi, o magari il pi-greco fino alla mille-millesima cifra, o più realisticamente giocare a calcio con gli amici.
    Complimenti al papa per la coerenza delle sue frasi!

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  6. In ritardo, vorrei solo aggiungere che condivido l'opinione di chi ritiene che sia esagerato definire letteralmente la cerimonia del battesimo una "violenza". E' chiaro che, a chi non crede, un rituale senza significato non può certo nuocere. Il problema è politico: ciascun bambino battezzato entra nei registri della Curia e va ad aumentare quei numeri che poi vengono utilizzati per dire che una certa percentuale di italiani aderisce alla religione cattolica. Evidentemente questi conteggi non significano nulla, visto che molti battezzati si allontanano dalla religione in età adulta. Tuttavia, direttamente o indirettamente, i numeri pesano, ed è per questo che alcuni decidono di sbattezzarsi, anche se si tratta di una minoranza che non va a scalfire la quasi totalità degli italiani che mantengono la propria condizione di battezzati indipendentemente dal proprio percorso spirituale.

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