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lunedì 2 giugno 2008

L'eccezione

JURGEN, C'È UNA FRASE CHE NON HO MAI CAPITO. SOLO UNA, NIELS? L'ECCEZIONE CONFERMA LA REGOLA. AH, QUELLA. LASCIA PERDERE, È UNO DEI GRANDI MISTERI DELL'UMANITÀ.

6 commenti:

  1. ...e pensare che uno dei fondamenti della logica, ma anche dei pilastri insostituibili della matematica e della scienza è che sia vero il contrario...

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  2. Come disse Einstein: mentre nessun esperimento positivo può darmi definitivamente ragione, un solo esperimento negativo può sempre darmi torto.
    Sembra ovvio, eppure il persistere del luogo comune dell'"eccezione che conferma la regola" mostra che non è così. Per me è davvero un mistero.

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  3. Il fatto, forse, è che i detti spesso sono consolatori: per esempio di tutti gli episodi che costituiscono una gran rottura di scatole si dice che portino fortuna. Così col detto dell'eccezione che conferma la regola ci si tenta di consolare di aver toppato completamente.

    Esistono altresì le regole generali di dubbia validità, come per i commentatori delle partite di calcio: alla decima occasione mancata, quando segue un gol della squadra avversaria, si enuncia la regola "generale" che ad occasione mancata segue sempre gol subito. Del fatto che la regola sia stata infranta a seguito delle nove precedenti occasioni mancate durante la medesima partita sembra non importare a nessuno...

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  4. Io ho un'altra chiave di lettura: credo che il detto origini dalla confusione tra regole descrittive e regole normative.

    Se trovo un'eccezione (questo sasso, lasciato cadere va verso l'alto) a una regola descrittiva (legge di gravitazione) ovviamente la regola è invalidata, come da massima di Einstein.

    Se invece trovo un'eccezione (tizio non paga le tasse) a una regola normativa (tutti devono pagare le tasse), in un qualche senso confermo la necessità della regola. Perché se non esistesse quell'eccezione, sarebbe impossibile vedere che serve una regola. Per esempio, nessuno si sognerebbe di inventare una regola per cui è obbligatorio respirare: una tale regola non avrebbe eccezioni.

    Ora, non so se questa razionalizzazione funziona. Il problema, in ogni caso, è che il detto viene quasi sempre usato - con mio sommo fastidio - su regole descrittive.

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  5. Ottima spiegazione. In effetti io volevo trovare non tanto l'origine del detto, ma un motivo che spinga le persone ad abusarne in senso descrittivo: lo facevo dicendo che serve per non ammettere mai di stare nel torto, o per enunciare regole che non sono regole a fini di estrema schematizzazione, anche quando non sarebbe possibile farla; il tutto per indefessa pigrizia intellettuale.

    Mi sono comunque immaginato come questo atteggiamento avrebbe ripercussioni nella scienza: c'è un articolo di cose matematiche, scritto da un tizio che ritenga di aver dimostrato un teorema; poi esce fuori un articolo di commento che presenta un cotroesempio, per dimostrare l'erroneità palese del teorema. A quel punto l'autore del primo artiicolo potrebbe pubblicare una risposta lapidaria al commento, con su scritto: è l'eccezione che conferma la regola!

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  6. P.s.: in quanto all'origine del modo di dire, io avevo pensato che un'altra possibilità sia la seguente: il fatto che un evento ci appare come eccezionale e sorprendente quando si verifica, conferma che è una regola (quasi) generale che di norma esso non accada. Insomma, siccome ci sembra un'eccezione, deve esserci una regola che ne impedisce il ripresentarsi spesse volte.

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